Se stai pensando di aprire un canale YouTube, farlo crescere, crearti un seguito di pubblico e magari anche guadagnare, prima di tutto devi capire che serve pianificazione.
È una dedizione comparabile a quella che metteresti nel lavoro. Soprattutto se vuoi farlo diventare un lavoro o poco meno.
YouTube è nato come un portale di video divertenti. Adesso è il secondo motore di ricerca al mondo dopo Google. La società che possiede YouTube è la stessa di Google, cioè Alphabet. Si capisce quindi che YouTube può avere tanti utilizzi. Compreso quello di crearsi un lavoro che fa davvero guadagnare, non solo come semplice youtuber, ma pubblicizzando i propri servizi o prodotti.
Come far crescere un canale YouTube
Cosa funziona su YouTube
Due domande occorre farsi prima di vedere come fare:
- Cosa significa avere successo su YouTube?
- Esiste una tecnica segreta per aumentare le visualizzazioni?
Ho lavorato fianco a fianco con un creatore di contenuti su YouTube da mezzo milione di iscritti. Il canale è cresciuto principalmente per due motivi: la sua attendibilità, l’impegno quotidiano nel produrre video.
Ovviamente a un certo livello non si fa tutto da soli. Ma si può arrivare da soli al punto in cui si ha per forza bisogno d’aiuto. Il che significa che ci sono i ricavi che giustificano una collaborazione. Non male vero?
Ora vediamo di rispondere alle due domande poste sopra.
Cosa significa avere successo su YouTube?
Il successo su YouTube lo si misura dalle interazioni ricevute sui video, che sono sostanzialmente misurabili in curve di crescita. Un canale di successo può anche avere pochi iscritti, poche visualizzazioni, pochi like e pochi commenti. Ma se c’è una crescita che segnala un aumento dell’interesse, allora lo si può considerare di successo.
In termini concreti un canale è di successo quando raggiunge gli obiettivi che ci si è posti, e consente di spostarli più in avanti.
I canali con più visualizzazioni e iscritti in Italia registrano milioni di interazioni, sommando visite, like, commenti. Ma noterai anche che sono estremamente rigorosi nel produrre contenuti, e che usano attrezzatura professionale.
Per arrivare a questo punto devi prima però registrare il successo di cui ho scritto sopra, quello che inizia piano, ma è costante, basato su pochi numeri.
Esiste una tecnica segreta per aumentare le visualizzazioni?
Le visualizzazioni non sono tutto. YouTube non fornisce una definizione stringata della visualizzazione, ma nelle policy della pubblicità su YouTube accenna a un periodo minimo di 30 secondi di visualizzazione.
Questa deve provenire da un umano e non da un bot e in ogni caso è sottoposta a un filtro di validità. Se noti le visualizzazioni non crescono istantaneamente.
La tecnica migliore per aumentare le visualizzazioni è parlare al proprio pubblico di riferimento, dandogli un argomento interessante di cui scrivere nei commenti sotto il video (il miglior coinvolgimento possibile). Ora vediamo come.
Su cosa aprire un canale YouTube?
La maggior parte dei canali di successo di YouTube, di creatori originali, sono basati fondamentalmente sullo sfruttamento di una passione personale.
Siccome nel mondo siamo 7 miliardi e passa, esistono migliaia di persone – se non addirittura milioni – che condividono la stessa passione.
Il che significa che, dal punto di vista del marketing, che guarda ai gusti e agli interessi all’interno di una torta demografica, creatore e potenziale target coincidono.
Questo trucco è già importante e fondamentale. Devi coglierne l’essenza in termini psicologici e di persuasione, altrimenti ti ritroverai a dover fare studi di marketing e campionamento dell’audience che non ti appartengono.
La prima regola di un prodotto o servizio di successo è che esso deve rivolgersi a un preciso segmento di pubblico. Se dopo questo segmento diventa trasversale tanto di guadagnato.
Hai presente gli anfibi della Dr. Martens che ogni tanto ciclicamente tornando di moda? Al momento del lancio sul mercato erano pensati esclusivamente per i punk o per le sottoculture delle periferie urbane tipiche della fine degli anni Settanta.
Ci si identificavano giovani che venivano considerati deviati e pericolosi. Oggi sono una calzatura trendy che indossano le ragazze di città che si recano – nel tipico stile di vita borghese – in ufficio con la vaschetta del pranzo nello zaino.
Cosa insegna tutto ciò? Che i veri prodotti di successo sono senza confini, ma rimangono comunque legati a dei modelli di identificazione non generalizzata.
Prodotti generazionali trovano sempre nuovo pubblico.
Questa identificazione è molto più immediata se parli e fai video su ciò che conosci bene e che ti appassiona.
E per un altro valido motivo: la passione è contagiosa.
Il contagio emotivo è basato sull’empatia, e l’empatia spinge a condividere altre passioni e stati motivi, alimentando ulteriormente le possibilità di pubblicizzare ciò che fai.
Perché ciò che fai è ciò in cui credi e ci credono in tanti.
Ti basta vedere un qualsiasi canale dedicato a una fandom, come Il Signore degli Anelli o Star Wars.
A un non appassionato quei video possono sembrare solo delle assurde perdite di tempo, ma ci sono migliaia di persone che li guardano, ne rimangono coinvolti, li condividono e interagiscono. Il creatore sta pure guadagnando, ma soprattutto agli inizi questo aspetto è secondario.
Quindi, prima regola: se hai una forte passione usala per parlarne con il pubblico.
Solo quando sai di cosa vuoi parlare, puoi organizzare un piano di pubblicazione editoriale.
Conoscere i gusti degli spettatori
Circoscrivendo l’argomento a una delle tue passioni, puoi già avere in mente il tema generale del tuo canale.
Il tuo canale parla di un argomento specifico. Ma ovviamente all’interno di questo argomento ci sono sottotemi che vale la pena affrontare.
Se la tua passione è la pesca in acqua dolce, è chiaro che vederti andare a pesca e usare delle esche nuove di zecca può rappresentare un motivo di interesse per il tuo pubblico.
Così assistiamo a video su:
- le reazioni a qualcosa che accade nel mondo del loro argomento;
- gli unboxing dei prodotti o le prove;
- le recensioni e le discussioni su una novità dell’argomento;
- le serie dedicate a uno specifico sotto tema da analizzare a fondo;
- le live evento dedicate alla copertura mediatica di un appuntamento importante;
- tutorial e video su come si fa che forniscono soluzioni immediate a problemi reali;
- approfondimenti su temi caldi e attualità.
Gli esempi sono tanti, ma non finisce qui.
Conta molto anche il modo in cui ne parli che può influenzare il montaggio del video e lo stile narrativo.
In genere sono aspetti di produzione che si imparano con l’esperienza o informandosi sul web, ma puoi già anticipare alcune mosse.
Ci sono tanti canali dedicati alle reaction sui videogame o al gameplaying in generale. Gli adolescenti li adorano. È un mistero perché alla fine sono video che non fanno nemmeno vedere il videogame a cui sono legati, ma è l’immedesimazione che li spinge a verificare se qualcuno ha vissuto la loro stessa esperienza (o provare un senso di appagamento dall’anticipazione della stessa).
Ci sono canali simili o fotocopia, ma altri che pur parlando dello stesso tema, si differenziano per il punto di vista, la modalità del racconto. Quello che viene definito: lo stile.
Quindi, ora sai che ti serve:
- una passione di cui parlare con la quale contagiare il tuo spettatore;
- una serie di sotto-argomenti con il quale proporti al pubblico di riferimento;
- delle idee su come parlare di questi argomenti (reazioni, live, recensioni, tutorial et cet);
- uno stile personale di narrazione o ripresa (inclusa la modalità nella quale ti presenti, l’abbigliamento, lo sfondo et cet.) che ti differenzi un po’ dagli altri.
Solo dopo aver capito che ti serve questo puoi passare a strumenti più tecnici, di marketing e di produzione.
La morale della favola qui è che non devi usare l’argomento della limitazione tecnica e di conoscenze per rinviare i tuoi progetti di aprire un bel canale.
Gli strumenti di analisi delle ricerche degli utenti
Ridotto ai minimi termini, YouTube è un enorme motore di ricerca di video ospitati nella stessa piattaforma. Una directory di contenuti che si presta bene al meccanismo dell’indicizzazione e della catalogazione proprie del motore di ricerca. Infatti, anche su YouTube sono presenti degli elementi riconducibili al posizionamento su Google, tipici del motore organico.
Ma l’aspetto più importante è che YouTube ha bisogno di questi meccanismi perché può vendere lo spazio pubblicitario in formato video e annuncio ai suoi inserzionisti.
YouTube quindi sa che esistono dei trend, dei volumi di ricerca, degli argomenti più cercati di altri. E sa che tipo di orientamento mostrano gli utenti rispetto a determinati temi.
Nulla di sorprendente. Per le campagne pubblicitarie su YouTube, viene messo a disposizione un tool che dice i volumi di ricerche relativi a certi argomenti.
Sono meccanismi molto sottili, ma che puoi sfruttare per avere successo su YouTube. Le stesse ricerche su Google mostrano, nelle pagine dei risultati, dei video presenti su YouTube. Segno evidente che quell’argomento interessa anche gli utenti di YouTube.
Esistono molti strumenti professionali per sondare le ricerche su Google, ma il consiglio qui è ancora più semplice: vedi che tipologie di video fanno i tuoi concorrenti e cerca di capire cosa puoi far meglio di loro.
Ricordati che spesso la differenza non è nell’argomento che tratti, ma nel modo in cui viene presentato.
Infine la dotazione tecnica.
Cosa serve per iniziare a produrre video
Il vero problema della produzione video non è la ripresa. Uno smartphone di fascia alta si comporta molto bene. Ovviamente ci sono i problemi d’audio di cui tenere conto, soprattutto in esterna. Ma intanto si può iniziare così.
Se il canale va avanti e piace si può subito investire in attrezzatura:
- Il microfono è normalmente il primo strumento che viene acquistato da chi fa riprese all’interno.
- Una GoPro o una fotocamera più professionale, con accessori vari per stabilizzare la ripresa, per le riprese da esterna o con più inquadrature.
Ma come detto prima è la fase di produzione del video che richiede un approccio professionale.
Esistono programmi gratuiti già presenti nei sistemi operativi standard, inclusi quelli per mobile, che consentono di montare, tagliare e applicare effetti ai video. Ma la verità è che i canali principali alla fine arrivano a usare programmi più complessi come Final Cut Pro per il Mac.
E certo, serve anche un computer sufficientemente potente o un tablet dotato di una buona spinta (come iPad) per usarli.
Si trovano valide alternative a costi ancora più bassi con programmi e applicazioni come: Adobe Premiere Pro, Filmora Video Editor, iMovie.
Questa spesa rappresenta un buon investimento da fare quasi subito, quando si iniziano a vedere i primi ricavi.
Ora che sai cosa serve, non ti rimane che darti da fare.